Il Regno Unito ha definitivamente abbandonato l’Unione Europea. Terminato il periodo di transizione, istituzioni europee e governo britannico hanno raggiunto un accordo per regolare i rapporti futuri, ma questo comporterà dei cambiamenti, e alle volte anche dei svantaggi per i consumatori.

La Brexit è giunta al suo definitivo compimento, il Regno Unito è ufficialmente fuori dal mercato unico europeo e tale evento, di portata epocale, ha generato nei consumatori non pochi dubbi circa la possibilità di usufruire ancora delle tutele europee nelle loro transazioni oltremanica.

Per quanto riguarda i viaggi in UK sarà sufficiente la carta di identità valida per l’espatrio. Continueranno ad applicarsi, inoltre, le tutele previste dai regolamenti sui diritti dei passeggeri nelle differenti modalità di trasporto.

Tuttavia, sarà necessario considerare attentamente luogo di partenza, luogo di arrivo e sede e licenza del vettore. Nel trasporto aereo, ad esempio, i passeggeri dell’Unione possono continuare a beneficiare dei diritti sanciti dal Regolamento (CE) 261/04, sia nei voli operati da compagnie UE in partenza da uno stato dell’Unione con destinazione Regno Unito, sia in quelli in partenza da questo e operati da compagnie UE, con destinazione all’interno dell’Unione.

Ma se si decide di viaggiare dal Regno Unito verso la Francia o l’Italia con una compagnia britannica, il Regolamento non è applicabile.

Per quanto riguarda pacchetti turistici e servizi turistici collegati, la normativa è tuttora valida, ma l’organizzatore potrebbe non essere obbligato ad offrire garanzie in caso di fallimento.

Inoltre, in caso di malattia, non è possibile utilizzare la tessera sanitaria europea, mentre per avere informazioni sui costi di roaming è necessario contattare il proprio gestore di telefonia mobile, ma sicuramente non vi sarà più il roaming gratuito come avviene negli altri Paesi facente parte dell’UE.

Inoltre, con la Brexit, il Regno Unito non è più parte dell’unione doganale, pertanto la circolazione delle merci, libera nel mercato unico, è provvisoriamente regolata dall’accordo siglato il 24 dicembre, sino a febbraio 2021, ma successivamente sarà soggetta ad ulteriori restrizioni e a dazi doganali.